L’Europa tende la mano ai giovani!

29.12.2013 23:57

La risposta europea alla crisi dell’occupazione giovanile si chiama European Youth Guarantee. Il programma, che prende forma nella Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 22 aprile 2013, mira ad offrire garanzie ai giovani in cerca di lavoro.

La Youth Guarantee (Garanzia per i giovani) prevede che ogni Stato Membro assicuri ad ogni persona al di sotto dei 25 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale.

Il programma concorre al raggiungimento di tre degli obiettivi della strategia Europa 2020: garantire l’occupazione del 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni, evitare che gli abbandoni scolastici superino il 10% e sottrarre almeno 20 milioni di persone alla povertà e all'esclusione sociale.

Lo Youth Guarantee programme riceverà un finanziamento di sei miliardi di euro, a partire dal 2014 per sei anni (un miliardo all’anno), destinati a tutti i Paesi dell’UE. Tre miliardi provengono dal Fondo Sociale Europeo e i restanti da uno stanziamento di bilancio.

I Paesi con disoccupazione giovanile superiore al 25% avranno accesso prioritario ai finanziamenti.

Per l’Italia si prevede una quota di 400-600 milioni di euro da destinarsi a diverse iniziative. Si punta allo sviluppo di politiche attive a partire dal ruolo fondamentale dei Servizi per l’Impiego, chiamati a sostenere il giovane in cerca di lavoro. Per ottenere i fondi è necessario che l’opportunità occupazionale offerta sia valida anche “qualitativamente”.

L’Italia, che ha chiesto di anticipare lo sblocco dei fondi al 2013, per poter accedere alla totalità dei finanziamenti, è chiamata ad offrire una risposta di qualità nelle attività di sostegno all’occupazione. Una delle idee possibili è quella della presa in carico dei giovani disoccupati da parte del sistema pubblico, dando l’opportunità alle agenzie per il lavoro di concorrere per i bandi che assegnano le risorse per la formazione e l’outplacement.

Proprio per attuare in modo efficace il programma della Youth Guarantee, il decreto legge 76/2013, convertito in Legge 99/2013, ha istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali una Struttura di Missione, cui partecipano il Ministero e le sue agenzie tecniche, il MIUR, il MISE, l'INPS, il Dipartimento della Gioventù, le Regioni e Province Autonome, le Province, le Camere di Commercio. La Struttura opererà in via sperimentale, in attesa della nuova definizione del ruolo che spetterà, in materia, ai Servizi per l’impiego e avrà il compito di definire linee-guida nazionali per la programmazione degli interventi di politica attiva, individuare i criteri per l’utilizzo delle relative risorse economiche, promuovere, coordinare e valutare gli interventi di competenza dei diversi enti. Il 30 ottobre 2013 la Struttura di Missione ha approvato il Piano per la “Garanzia Giovani”, con i principi e i criteri che ne regoleranno l’attuazione.

Un esempio valido di misure viene dalla Finlandia che, con le sue politiche contro la disoccupazione giovanile, ha ispirato l’istituzione stessa della Youth Guarantee. I Servizi per l’Impiego finlandesi sono tenuti, entro tre mesi dall’iscrizione del giovane presso le liste pubbliche a: stilare un piano di sviluppo individuale del soggetto; eseguire una valutazione dei bisogni di sostegno necessari al giovane per cercare attivamente un lavoro; offrire un lavoro, un’offerta di studio o un’altra misura di sostegno attivo che aumenti le possibilità di trovare lavoro.

La Youth Guarantee è dunque uno strumento potenzialmente valido che potrà servire a dare una scossa, a livello europeo, alla delicata questione dell’occupazione giovanile.

Del resto, come sostiene il Rapporto Ilo 2013, “applicare in modo efficace il programma europeo di “Garanzia per i Giovani” segnerebbe un vero progresso per l’Italia”.

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